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PURPLE RAIN

Appunto e compro da diverso tempo titoli dei film sulla musica, sulle band o con argomento principale la musica che mi sono capitati a tiro, sia che mi piacciano oppure no.
Controversi e un po' messi da parte, rappresentano dei cult da ripercorrere anche solo per ricordare periodi in cui i capelli venivano cotonati e le spalline impazzavano in orride magliette fosforescenti, come in questo caso.

Ho tre modi di pensare ad un film ed inauguro qui ed ora la stagione di cvitica  cinematogvafica(per citare Lucia nel suo imperdibile articolo):

FAVORE DI PUBBLICO: Le peripezie di un adolescente di talento musicale alle prese con problematiche familiari e amori giovanili. Ottima colonna sonora.
SFAVORE DI PUBBLICO: Un tamarro picchiato (giustamente) dal padre per come si concia quando esce di casa. Moto da Folie Bergère e donnine svestite e poppute non salvano la pellicola. Colonna sonora moscia e ripetitiva.

CRITICA INTELLETTUALE: Una pellicola introspettiva senza tempo sulla filosofia adolescenziale americana e sulla ricerca di indipendenza osteggiata da un ambiente familiare afissiante e malato. L'amore, pur manifestato con turbamenti acerbi, non resta puro divertissement, ma declina la struttura narrativa dell'opera suprema di Prince, musicista ed attore di primitiva matrice neorealista.


Ho visto questo film per la prima volta in Francia, nel 1984. Primo viaggio all'estero, bagordi e nottate in bianco da quattordicenni.
Il film era un evento attesissimo, strombazzato persino dalle tv europee.
Nonostante la trama debole e un pesante maschilismo di fondo (non inusuale in tutta la produzione cinematografica degli anni '80), il film resta un film cult soprattutto per la colonna sonora che ha trainato la pellicola.
Il ruolo di Apollonia fu inizialmente offerto a Jennifer Beals (Alex Owens in Flashdance, 1983), ma lei rifiutò preferendo Yale (o avendo sentore della sceneggiatura pietosa, cosa più probabile, ma fa più puzza sotto al naso dire "preferisco Yale").
Nonostante il parziale insuccesso della pelliccola è stato caparbiamente prodotto un sequel che nessuno conosce, nemmeno io, che si chiama Graffiti Bridge in cui  Prince si atteggia ancora di più (se umanamente possibile).
Per i curiosi esteti che amano la vita spavalda su due ruote ed un pizzico di fru fru, la moto guidata dal centauro più basso della storia umana è una Hondamatic viola CM400A del 1981.
Senza sapervi spiegare il perchè resta in ogni caso un film cult (anche per me), zeppo di assurdità anni '80 e con una delle original sountrack più conosciute del decennio.


Fonte locandina qui
Fonte immagine moto qui

Commenti

  1. Me lo ricordo il film, eccome. Francamente noiosetto con Prince che se la tira alla stragrande.
    Certo col senno di poi, questi atteggiamenti non è che gli siano serviti più di tanto; la musica è cambiata (in tutti i snesi) e lui non si è saputo adeguare.

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    1. Concordo, è sempre stato sopravvalutato musicalmente e poi se la tira un fracco...

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  2. Non sono mai riuscito a vedere il film per intero, che quel che è troppo è troppo.

    Però ho consumato la cassetta con quell'album (e gli altri) che Prince è stato per un certo periodo uno dei miei riferimenti musicali.

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    1. Uauaua... il troppo è troppo!
      Io ho ancora l'LP!!
      Per me è stato solo l'album un riferimento musicale, Prince no. Tra l'altro uan cugina che vive a Londra l'ha pure incontrato. Al tempo pare fosse alquanto marpione e pretenzioso.

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  3. Sì, me lo ricordo anche io! Mamma mia che cosa hai riesumato!
    Però la moto era bella, e la musica anche, stupenda...
    Bisognerebbe fare una bella rassegna su tutte le pop star anni '80 che si sono avventurate in territori cinematografici.
    E grazie per la citazione ;)

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    1. Innanzitutto benevenuta in mia casa!
      Poi tranquilla, che le po-rock star anni 80 e non invischiate cinematograficamente te le cito tutte!
      Ad esempio Gene Simmons in Morte a 33 giri, è un film che sconfina persino nel tuo blog (come genere, non come qualità)

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  4. Non ho mai sopportato Prince (né il personaggio, né la sua musica)... quindi mi tenni alla larga, all'epoca, da Purple Rain.
    Di conseguenza, non ho un'opinione su di esso, anche se i tempi sono maturi, credo, per un recupero dal sapore vintage-retrospettivo.
    Purple Rain è assimilabile ad un'altra cosetta palesemente autocelebrativa di quegli anni, Moonwalker di Michael Jackson... che a rivederlo oggi non ci si crede quanto è anni ottanta eppure imperdibile.

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    Risposte
    1. Allora verrai legato ad una sedia e costretto a guardarlo in 17 lingue diverse...!
      Scherzo, piuttosto...sai che non ho mai visto MOONWALKER?
      Hai aggiunto un titolo alla mia lista tutt'altro che smilza.
      Provvederò nel weekend.
      Grazie!
      Comunque l'autocelebrazione impazzava negli anni '80...

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  5. In realtà di film sfacciatamente autocelebrativi ho visto solo "Bodyguard", a scuola, costretto dalla prof di inglese. Per il resto mi sono salvato e non ho visto neanche questo "Purple Rain".

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    1. Almeno ti hanno fatto vedere un film normale...a noi facevano vedere solo film a sfondo religioso...

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