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Perchè vai al Gay Pride?

Torino, 9 luglio 2016, giorno del 10° Gay Pride ore 17.
In mattinata, incontrando degli amici, mi è stato chiesto "Perché vai al Gay Pride"? Invero pensavo fosse palese il motivo, ma evidentemente non lo è, e spiego molto volentieri le mie ragioni.
Io godo di diritti per cui non ho combattuto. Il diritto a votare, la parità (non ancora completa) tra uomo e donna, il diritto alle ferie, e molti altri "privilegi" che ormai diamo per scontati.
Non lo sono affatto, ed in molti Paesi più arretrati non esistono ancora.
In Italia qualcuno ha lottato perché io potessi goderne. Non tutte le persone che hanno combattuto per il diritto al voto delle donne era donna, magri erano mariti, amici, simpatizzanti, ALLEATI.
Ed io sono un'alleata del movimento gay, come lo sono per i diritti degli animali, delle donne e di tutte quelle anime che hanno bisogno del mio sostegno.
E' importante scendere in piazza e sostenere i diritti degli altri, anche se non cambierebbero di una virgola le nostre vite.
Serve a tenere lontano l'odio, che combina tanti, troppi guai. Sembrano cose separate, ma odio verso i gay, verso gli immigrati, verso le persone di colore o nazionalità diversa, verso le donne con conseguenti discriminazioni, segregazioni, imposizioni o femminicidi SONO COLLEGATI.
E' il negare ad un altro quello che ho io e non è giusto. Il mondo deve essere uguale per tutti, bisogna avere in dotazione la vita e gli stessi diritti, la spessa possibilità di scegliere.
C'è qualcuno che con odio e rabbia non accetta tutto questo, ma per cambiare le cose dobbiamo scendere in piazza. Magari non accadrà nulla di nuovo nell'immediato, ma è per dire "IO CI SONO E SONO AL VOSTRO FIANCO".
Mi è capitato di leggere beceri e medievali commenti, come di sentirne ieri in autobus al ritorno dalla manifestazione, del tipo "eh ma con tutti i problemi che ci sono questi fanno festa e basta, ci sono cose più importanti come la mancanza di lavoro o i poveri". Rispondo a queste persone ottuse, grette e mentecatte che c'è spazio per scendere in piazza per qualsiasi tematica e nessuna esclude l'altra. Inoltre la politica del "mi occupo del mio fazzoletto di terra degli altri fregauncazzo" non è accettabile. Non ci sono problemi più importanti di altri, perché ognuna di queste persone vive dei disagi reali, dei problemi REALI che sono da risolvere al presto.
Penso al diritto di scegliere se sposarsi o meno, al diritto di adottare, al diritto di lasciare in eredità all'amore della propria vita anziché ad anonimi e magari stronzi parenti. E non sono drammi reali questi?
Di solito chi muove queste critiche non scende in piazza nemmeno per lavoro e povertà, anzi magari vede un barbone o un immigrato e si volta dall'altra parte prendendo uno degli smartphone dalla borsa per scrivere di calcio o ricette.
Aggiungo un'ultima cosa: mi piace andare al Gay Pride perché è la manifestazione più pacifica, colorata e allegra a cui abbia mai partecipato.
Peace & Love.



****NOTA: Chiunque voglia essere cancellato dalle foto può contattarmi e la foto verrà rimossa immediatamente.



























Commenti

  1. Hai fatto benissimo! Concordo in pieno!

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  2. È importante ricordare che i diritti sono stati faticosamente conquistati e che molti non sono ancora disponibili. Grazie, Lady Simmons.

    RispondiElimina

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