Passa ai contenuti principali

STAR TREK INTO DARKNESS

Ho lasciato trascorrere qualche giorno, per far evaporare le prime impressioni emotive e ragionarci.
Ma più ci penso, più mi sfuggono buone motivazioni per cui dovrei amare questo film.
Ci sono due modi per guardare questo e ed il precedente, dimenticando la legacy della saga di fantascienza più longeva o tenendola bene a mente.
Star Trek ha sempre rappresentato qualcosa di speciale. Non sempre ha prodotto puntate o film di qualità, ma la sua forza ERA la filosofia dietro ogni singolo episodio, per il piccolo o grande schermo.
Valori, rispetto, esplorazione dello spazio, prima direttiva e mille altre che lo hanno sempre distinto da Star Wars e altre pellicole di fantascienza (che io adoro, s'intende).
Star Trek ha ispirato molti astronauti, ed è ben nota la stretta collaborazione con la NASA. la tecnologia di Star Trek ha anticipato moltissimi oggetti di cui oggi siamo bene a conoscenza: il comunicatore non è altro che un cellulare a conchiglia, il pad è un tablet, lo scanner medico e altre tecnologie PLAUSIBILI.
Star Trek ha sempre basato le sue tecnologie su elementi plausibili, ed i suoi scrittori hanno sempre consultato delle persone competenti, di scienza, per capire se ciò che scrivevano erano corbellerie stile fantasy o se si poteva ragionevolmente credere possibile.
Poi certo, ci sono stati errori, ingenuità in tutte le serie e nei film, si è imparato man mano.

J.J. Abrams a mio avviso ha guardato due film e poi è partito con i suoi Star Trek. Non sto dicendo che la Serie Classica fosse un capolavoro, ma solo che lui ha tradito quello che di Star Trek ci era più caro.
Kirk che prende a calci stile Vin Diesel la strumentazione del nucleo di curvatura senza essere liquefatto dalle radiazioni. Strumentazione che dovrebbe essere di metallo resistentissimo, del diametro di 50-60 cm che cede sotto i calci dell'esuberante capitano.
Il pianeta dei Klingon ribattezzato KRONOS, anzichè Qo'noS (che c'è J.J., temi che il pubbliuco non ce la faccia a leggerlo?).
Kirk che scimmiotta la morte di Spock, ridicolo. Se sono queste le tue citazioni, i tuoi omaggi J.J. allora lasciali pure dove sono.
Un teletrasporto dalla Terra a Qo'noS, mi chiedo come mai sia possibile, se la tecnologia fino a Voyager non l'ha mai permesso.
La Prima Direttiva. Ma si freghiamocene di questi alieni buzzurri e trogloditi, facciamoci vedere.
Nessuna nave ha potuto mai atterrare tranne la Voyager. Questa Enterprise di J.J. miracolosamente riesce a volare nell'atmosfera del pianeta buzzurro pur avendo una aerodinamicità di una padella per crèpes, ma soprattutto riesce ad atterrare sul fondo del mare che notoriamente è bitorzoluto.
Mc Coy, Scotty, Sulu, Checov ridotti a comparse, mentre l'infermiera Chapel è scomparsa per far denudare una sciacqua inutile.
Uhura e Spock innamorati...Spock che piange...Kirk che accetta di partire per andarsi a vendicare ed ammazzare Khan.
Kirk e Khan lanciati a velocità disumana nello spazio, in mezzo ai detriti....??
I Klingon con la maschera???

Niente di strano, per un film QUALSIASI di fantascienza.
Infatti è un film come tanti altri, abbagliante e zeppo di elementi di sicuro successo per un film di fantascienza moderno:

1. scazzottate, esplosioni, inseguimenti
2. storia d'amore
3. eroe/anti eroe
4. vendetta motore dell'azione (W l'originalità)
5. vecchio nemico (W l'originalità)
6. pupattola inutile in lingerie altrettanto gratuita
7. effetti speciali come se piovessero

A me piace il nuovo, ho adorato tutte le serie una dopo l'altra pur con i loro difetti o incongruenze.
Ma questo è altro. Questo è un carrozzone colorato che ha la scritta Star Trek sopra.

Penso che un reboot abbia consentito al superficiale JJ di non tenere conto di quello che è stato Star Trek, lasciandoli la libertà di scrivere una trama sfilacciata e priba di incongruenze (se no avrebbe avuto troppo lavoro). Avranno guardato due film e via, si fa il reboot di Star Trek, secondo l'attuale filosofia cinematografica tutta effetti speciali, battute e niente sostanza.
Hanno dato un misero contentino ai fan e hanno battuto cassa, facendo incassare al film più di Iron Man 3 (altra cahata pazzesca) e raggiungendo lo scopo: confezionare un bel prodotto senz'anima (trek), attirando nuovo pubblico.

Poi, niente da dire sugli attori, scelti ottimamente, sulla fotografia, sulla colonna sonora. E' un bel film, estrapolato dal contesto, una favolona non troppo profonda che speriamo non partorisca una serie televisiva.

Vi consiglio di leggere :

1. Recensione Cyberluke
2. Questo articolo
3. Queste riflessioni




Commenti

  1. Hanno preso il franchise e l' hanno svuotato per mere ragioni di business.
    Ecco tutto.

    RispondiElimina
  2. Cribbio, e pensare che stiamo parlando di Star Trek, mica della Commedia o di Shakespeare. Ma ci sono riusciti, l'hanno rifatto un'altra volta, hanno preso qualcosa che stava in piedi benissimo da solo e l'hanno rifatto male per tirar su una paccata di gnardi prendendo per i fondelli gli appassionati e bidonando chi nulla ne sapeva. Diommio, ma come si può vivere su un pianeta come questo? Ma davvero, vale la pena di limitarsi a vedere (con piacere) film muti del 1910 o pellicole usbecche, cosacche o lapponi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con entrambi. E mi sto procurando le pellicole usbecche, che saranno certamente più interessanti!

      Elimina
  3. Ho notato come ai "veri" trekker (e non a quelli della domenica come me), Into Darkness non sia assolutamente piaciuto... ma era prevedibile.
    Forse la sola chiave di lettura per goderselo, era proprio dimenticare lo Star Trek originario, ma immagino sai chiedere troppo per molti.
    L'altra sera, ad ogni modo, mi sono rivisto L'Ira di Khan.
    Che, tutto sommato, tiene ancora botta. Ma che con questo Into Darkness non ha proprio nulla a che vedere.

    PS: sei stata al concerto dei Kiss? ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Niente concerto dei KISS stavolta...ma li ho già visti qualche anno fa a Verona..!

      Quando a dimenticare quello che c'era prima dello Star Trek di JJ...si, è l'unica chiave di lettura possibile, se si vuole apprezzare il film. Ed io lo vorrei, con tutte le mie forze. Ma è come mangiare roba del supermercato dopo aver mangiato per anni e anni con cibo fresco, biologico e di stagione.
      La differenza si sente e non si può ignorare.
      Non è che deve andarci bene tutto solo perchè Abrams ci appiccica il nome Star Trek, è un nome che va RISPETTATO, perchè per anni ha significato qualcosa di diverso, qualcosa che ha ispirato VERI ASTRONAUTI.
      Se voglio vedere roba da circo guardo Vin Diesel, con tutto il rispetto.

      Elimina
  4. Condivido l'opinione anche se il film non l'ho visto e non lo vedrò. Non penso ci sia bisogno di passare due ore a cinema per poi vedersi riconfermata l'impressione avuta col film precedente. Più di tanto, devo dire, che non mi importa. So benissimo di non far parte del pubblico per cui è stato pensato questo nuovo Star Trek, quello che di Star Trek non voleva sentir parlare perchè è roba da nerd (quelli di una volta); oggi quel pubblico ci va sia perchè quella saga non l'ha mai conosciuta per questioni anagrafiche, e sia perchè gli viene offerta l'ambientazione spaziale sotto l'unico punto di vista dell'action. Il film del 2009 (visto a cinema) non era altro che un insieme di sequenze di puro movimento, pura fuga da una situazione esplosiva di pericolo verso il salvataggio di tutto e di tutti che sembrava avvenire ogni secondo eppure sempre rimandato. In un certo senso non era brutto, ma le immagini erano prive di contenuto, pura superficie scivolosa. E quando un film è così "assoluto" penso non sia da sottovalutare (almeno non fino in fondo). Ecco, forse se lo si prendesse dal punto di vista giusto non sarebbe del tutto da buttare. Lo Star Trek di 10 anni fa era improponibile all'epoca, figurarsi oggi che il futuro non esiste nemmeno nel futuro! Il fatto è che a questo prodotto gli danno il nome di ST, confermo che sono d'accordo con te.

    ciao :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Jeff e grazie per il tuo commento! Benvenuto!
      La tua frase "pura superficie scivolosa" centra al 100% il nocciolo della questione...!

      Elimina
  5. Non odiarmi, ma a me il film è piaciuto un sacco ^^
    Nel senso che per due ore me la son goduta e mi son divertita.
    Nonostante i difetti che ci potessero essere…
    Guardavo la serie classica da piccolissima, poi non ho più seguito ST…
    SOn arrivata alla visione "vergine" e non ho memoria sufficiente per fare i paragoni coi vecchi Kirk e Spoke. Però è la reinterpretazione di JJA e a me va bene così.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E perchè mai dovrei odiarti? Sono molto contenta ti sia piaciuto^^

      Elimina
  6. Non ho mai visto un episodio di Star Trek!
    E nemmeno penso guarderò mai questo film.
    Mi piace molto comunque questa tua recensione perché è di quelle appassionate, da fan che conosce l'originale meglio di chi ci ha fatto un film su... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravissima, la differenza è proprio questa: un fild DI Star Trek ed un film SU Star Trek...
      Poi io sono la prima ad accogliere le novità, i reboot, le rivisitazioni,ma questo è ...stonato...

      Elimina
  7. A ripensarci, Kirk che prende a calci il nucleo di curvatura non si può vedere. :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Voglio vedere con i miei occhi un uomo che è capace di prendere a calci e piegare o spostare coi piedi (e le radiazioni che lo consumano) metallo così spesso e durevole.
      Eddai manco nei film con Jean Claude Van Damme sarebbe plausibile!

      Elimina

Posta un commento

Bando alla pigrizia, commenta!

Post popolari in questo blog

KEEP CALM & CARRY ON - the beginning

Una libreria storica, un tempo stazione ferroviaria, in cui viene voglia di andare a trascorrere un pomeriggio nella OLD WAITING ROOM. Si tratta della Barter Books e della vera storia dell'arcinoto slogan KEEP CALM AND CARRY ON, ideato dal governo inglese (assieme ad altri due slogan) nel 1939 per sorreggere il morale del popolo britannico all'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Qualche anno fa il poster fu scoperto appunto nella libreria Barter Books, in una scatola di vecchi libri vinti ad un'asta, generando un entusiasmo ed una diffusione imprevisti. Qui  il negozio ufficiale della libreria che propone i tre poster originali. e qui  uno dei tanti shop on line che propone tovaglie, tazze, poster e altri gadget. La Barter Books è una tra le 20 librerie più belle al mondo . Seguirà un post a rriguardo, intanto, a voi la storia e qualcuna delle declinazioni più simpatiche: FONTE NOTIZIA: blog BLOGGING WOLF

BUONE VACANZE A TUTTI

Ci rivediamo a settembre. Fate almeno una cosa al giorno che vi rende felice, evitate le costrizioni e viaggiate tanto, fisicamente o mentalmente (a libera declinazione). Spero al ritorno di rittrovare il blog Nocturnia aperto. Cyberluke hai visto The Talking Dead?? Baci     CREDITS: foto di IVANA PORTA

Henri Cartier Bresson - mostra a Torino

Henri Cartier Bresson credeva che ogni azione, ogni soggetto, ogni situazione vivesse prima o poi un momento decisivo, un attimo importante, da fotografare. Un fotografo che ha testimoniato il secolo scorso, anche attraverso la pittura, con i suoi scatti su momenti storici rilevanti o quotidiani. Un artista che ha trovato essenziale viaggiare per nutrire la sua arte, perchè le sue Leica non fossero passatempo, ma occhio vigile sulla realtà, in ogni declinazione. Ha fotografato la storia, la miseria umana, attori del cinema e scrittori, con uno stile in bianco e nero senza virtuosismi, ma fatto i occhio, cuore e anima allineati, come diceva spesso. A Torino fino al 24 giugno 2012 c'è sua una mostra di 180 foto a Palazzo reale. Ci sono andata ieri e ne sono uscita emozionata. Non amo particolarmente "quel" genere di foto, soprattutto dedicato a volti e persone. Ma è inevitabile restare affascinati dagli scatti sopravvissuti all'autore, immagini in perpetuo movim